JennaH |
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| Oggi è domenica e come ogni domenica sarei dovuta andare a casa dei migliori amici dei miei genitori.
Loro hanno una figlia, Martina.
Io e lei ci conosciamo da quando è nata, ed essendo due anni più piccola di me, da 15 anni.
Un tempo eravamo migliori amiche, avevo praticamente solo lei e ci vedevamo ogni weekend.
Anche la sua vicina di casa, Vera, era entrata a far parte del gruppo, nonostante l'iniziale ostilità, e presto eravamo diventate un trio di fantastiche migliori amiche.
Ma con l'entrata alle superiori tutto è cambiato.
Vera ha cominciato ad avere dei ragazzi e il weekend usciva con loro o con la sua nuova migliore amica, mentre Martina era vincolata e costretta a stare con me ogni domenica.
Ben presto si era trovata anche lei due nuovi migliori amiche e la domenica diventava sempre di più una costrizione.
Abbiamo iniziato ad essere a disagio, ad avere lunghi silenzi e non sapere di cosa parlare.
Stare insieme era imbarazzante e nel giro di poco mi sono accorta di non avere più migliori amiche.
Avevo delle amiche certo e alcune anche molto importanti, ma la sicurezza e l'aiuto di una vera e propria migliore amica non c'era più.
I miei genitori e i suoi sono migliori amici per cui, per tenere l'integrità della loro amicizia, io e Martina ci vediamo ogni domenica, costrette a falsi sorrisi e mezze confessioni.
Oggi, per fortuna, devo studiare e ciò fa si che io rimanga a casa sul libro di chimica, evitando un'imbarazzante uscita con le sue amiche.
Nell'ultimo periodo mi sto rendendo conto quanto faccia schifo non avere una solida roccia che capisce quando stai male e piomba a casa tua con il tuo gelato preferito per piangere e ridere insieme.
Ho bisogno di una migliore amica, ma qualcuno ha realmente bisogno di me?
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